"Neal..."
"Kim, questo non è un fottuto motel!"
"E' un mio amico, e mi ha chiesto ospitalità per una notte"
"E quindi?"
"Quindi ha litigato col ragazzo, e già starà di merda, chissà quanto gli spiace disturbare"
"...E quindi?!"
"Quindi è il fratello di Moonie"
"E la cosa dovrebbe..."
"Neal, loro ci hanno aiutato. Sempre. Lei è venuta a pulire da te. Ricordi?"
"...Kim..."
"Vieni qui..."
"No, cazzo, non puoi..."
"Non posso cosa? Darti un bacio?"
"..."
"Mh. Troppo tardi. E, guarda...ti sto baciando di nuovo"
"..."
"E di nuovo..."
"Una notte, Kim"
"Zitto e baciami"
---
Joseph ha dormito sul divano. E il mattino dopo abbiamo fatto colazione tutti insieme (Dio benedica Aria e quando decide di mandarci torte al cioccolato a sorpresa). Neal se l'è cavata piuttosto bene, (se escludiamo qualche battutina infelice sui pornodivi gay e su quanto i loro ani siano dilatati), credo che questo sia il primo "ospite" al di fuori della ristretta cerchia familiare che accoglie. E che non vuole scoparsi, insomma. Ha brontolato parecchio, prima, durante e dopo. Ma il fatto che un Lupo apra la sua tana ad un uomo, estraneo per giunta, non è cosa da poco. E l'ha fatto per me, me ne rendo benissimo conto. Joseph aveva un'aria abbacchiata e malconcia che riconosco bene. A quanto pare lui e Jude hanno litigato. Mi sono ritrovata a dispensare consigli sui rapporti tra coppie miste, dove per miste intendo la presenza di diverse nature. Jude è un telepate, e mi rendo conto che non sta attraversando un periodo facile per via della trasformazione in donna. E il ciclo...voglio dire, spiazza noi che siamo abituate ad averlo da anni, figuriamoci lui. Però Joseph...Joseph è l'amore. E' un uomo adorabile, di quelli che non ti fanno venire l'ansia. Non è un lurido bastardo, disposto a tradirti appena ti giri. Non è un ignorante del cazzo, è una persona colta eppure niente affatto noiosa. E trabocca premure, per Jude, gentilezze e tenerezze. Ne parla spessissimo, gli occhi pieni d'amore e la voce intenerita. Come si fa, anche volendo, a trattarlo male? Posso fare poco, me ne rendo conto. Posso offrire sigarette e divano, servire torte e fargli la treccia. Ma sono cose che si sistemano in coppia, di coppia. Forse stare un pò lontani, finchè certe cose non passano, gli farà bene. Personalmente, ho capito che con me e Neal non funziona. Quando sono andata a dormire da Gwen, lui l'ha visto come un abbandono della tana. Quando, per via dei vizi, si è allontanato lui...alla fine era comunque, sempre qui. La separazione, per noi, non è la soluzione. E qualcosa mi suggerisce che non lo sia davvero neanche per Joseph e Jude. A me, comunque, ha fatto piacere averlo in casa. Finalmente ha conosciuto Neal e finalmente lui gli ha detto che è un mannaro. Cosi io non devo più stare attenta, a ciò che dico. Non con Joseph. Allelujah
---
Kim è in cucina. Attorno a lei ci sono diversi cuori. E quando parliamo di cuori, intendiamo proprio gli organi. E' andata con Joseph dal fioraio, per comprare delle rose che lui voleva mandare a Jude, e poi lei sè fermata in macelleria. Con cura, sta sistemando dentro una scatola di polistirolo, cuori di diversi animali. Pollo, vitello, coniglio, maiale, cinghiale. E' il suo pensiero "romantico" per un certo lupastro, che sarebbe morto nel vedere scatoline rosa e cuoricini fucsia o pensierini smielati. Poco dopo, il cellulare suona. Si pulisce le mani su un panno già chiazzato di sangue, e va ad aprire il messaggio. Neal le ha mandato un video. In realtà non si capisce bene dove stiano, l'ambiente sembra incredibilmente scuro, e c'è una luce intensa che viene proiettata da un lato. Però Kim sente chiaramente i gemiti, in sottofondo. I sospiri, e le parole pesanti. Ma la voce non è, nè quella di Neal nè quella di Moonie che peraltro continua a tenere gli occhi serrati e le mani ben premute contro le orecchie. Il mannaro sposta il cellulare, inquadrando il maxischermo proprio nel momento in cui una donna afferra contemporaneamente due cazzi, e urla un "C'è ancora posto!". A quel punto, la telecamera ritorna su Moonie che ha strillato, e si è alzata diretta verso le toilette e intenta a gridare improperi. E si sente la voce di Neal, bassa e profonda, che ride in sottofondo. Kim rimane per un pò a fissare il cellulare, si gratta la testa, cerca con gli occhi Offa
"Sai...in momenti come questo mi chiedo se sia più idiota lui che fa ste cose o io che sono innamorata di lui"
Sospira, tornando a dedicarsi al proprio regalo.
---
"Mh...perchè mi lecchi la bocca?"
"Perchè sei sporca di cioccolato"
"Mh...che ore sono?"
"Le sette"
"Cazzo. Ho dormito troppo. Abbracciami"
Neal se la tira contro, continuando a ripulirle le labbra dal cioccolato che vi è rimasto intrappolato. A poco a poco, Kim riapre gli occhi. E nella penombra della stanza, appese sull' armadio, focalizze due custodie per vestiti. Una è aperta, e mostra un completo da uomo decisamente elegante. L'altro è chiuso. Sbatte appena le palpebre, e gira gli occhi su di Neal
"Che roba è?"
"Quale?"
"Quale?"
"Quella sull'armadio"
"Io non vedo niente"
Lei scivola via. O meglio, ci prova. Perchè lui, bastardamente, la trattiene fingendo di volere ancora coccole e godendo un mondo nel vederla divincolarsi a quel modo, la curiosità a farla sbuffare e la consapevolezza di essere meno forte di lui e quindi di non potersi liberare a renderla scazzosa. Alla fine, però, scivola via davvero. E va davanti alla custodia, abbassa la zip. E quello che ne esce fuori è seta. Meravigliosa, lussuosa, seta rossa. Un punto di colore nè troppo squillante nè troppo scuro. Qualcosa che starà d'incanto, sulla sua carnagione chiara, in mirabile contrasto con gli occhi. Quello che segue dopo sono solo urla. E saltelli. E risate di uomo, interrotte da gridolini e baci. Quello che segue è soltanto felicità, delle più sfacciate, delle più animate. Niente male, per essere il loro primo San Valentino. In generale, insomma.
---
Kim è nel vecchio carrozzone. Indossa un vestito lungo, da sera, in seta rossa. E' aderente, e va leggermente a svasare all'altezza delle ginocchia. Il profondo spacco centrale, quando cammina, lascia intravedere le gambe sottili ed eleganti. Il seno è ben fasciato, trattenuto in un drappo che ne mette sensualmente in rilievo i contorni senza mostrate poi molto. Un sofisticato drappeggio sale oltre la spalla sinistra e va ad allacciarsi, lateralmente, al fianco in un nodo che termina in un fiocco. I bordi di quest'ultimo sono impreziositi da una bordura di strass che conferisce, un tocco di luce, all'intera mise. Ma a dirla tutta, il sorriso è cosi luminoso che non aveva bisogno di lustrini per risplendere. Baba è seduta sul bordo del letto, e ascolta con pazienza il racconto della nipote.
"...Alla fine mi ha portato in un ristorante. Uno vero. Uno di quelli eleganti, coi camerieri e le posate d'argento. Ci hanno servito un sacco di roba bellissima, alcuni piatti erano cosi belli da vedere che mi dispiaceva mangiarli. Solo, non so perchè, quando il cameriere ci ha stappato il vino ha bevuto prima lui da un piattino che portava al collo. E' un pò maleducato, non trovi? Dopotutto, pagavamo noi"
Baba sorride, ma non dice nulla, si limita ad annuire mentre Kim continua a muoversi avanti e indietro lungo il carrozzone
"Hai visto come sta bene, in completo scuro e cravatta? Non riuscivo a guardarlo da quanto era bello, ma ero cosi fiera di stare al suo braccio. E poi non mi sentivo fuori posto, perchè Neal è come me, non ha le scope in culo come quelli che ci stavano intorno agli altri tavoli. Mi ha fatto persino prendere il dolce. Sai, ti sarebbe piaciuto, c'erano i frutti di bosco, e la crema al limone...ah! Durante la serata, a un certo punto, si avvicina un tizio per suonare il mandolino. E lui lo fa restare. Cioè, non lo caccia. Era tutto terribilmente bello, credevo di morire di felicità. E non sapevo neppure perchè...cioè, alla fine, noi mangiamo insieme tutte le sere, e se vogliamo la musica ce la mettiamo. Però è stato bellissimo uguale"
Kim sta regredendo, nel tempo. E' diventata come a sedici anni, come accade ogni qualvolta si incontra con Baba. Il vestito le va un pò largo, ora, ma lei continua ad essere splendida nella sua gioia assoluta
"E poi...mi ha comprato le rose.Un intero mazzo di splendide rose rosse. Rosse. Le rose. Lui mi ha comprato le rose...e non lo fa. Non è tipo. Crede che siano cose sciocche, che poi muoiono e basta. Ma me le ha prese. E non sono tipa neppure io...ma boh, mi sono commossa. Alla fine mi sono pure confusa, e invece di soffiarmi il naso sul tovagliolo l'ho soffiato sulla livrea del cameriere"
Quando si gira a guardare la nonna, Kim ha otto anni. Il vestito le va grandissimo, ci sguazza intorno. Il petto ha perso le rotondità da donna, e lei è solo una bimba dai lunghi capelli e dagli occhi che continuano, impunemente, a scintillare. Abbassa il viso sul proprio abito, e di nuovo sorride. Stavolta è Baba, a parlare
"Non eri stata tu, a chiedermi un abito da principessa?"
"Si"
"E hai visto cos'hai, ora?"
"Ho il mio abito"
"Hai il tuo principe"
---
Kim riapre gli occhi. Neal non c'è, ma lei non ha voglia che sia il 15. Vuole tornare a ieri. Allunga una mano a recuperare il cellulare e scrive un messaggio. Un'oretta dopo, il mannaro fa la sua comparsa nella stanza. Sparge sulla pancia nuda della strega una ventina di barrette al cocco e cioccolato, dopodichè va a sdraiarsi accanto a lei
"Il pranzo, bambolina. Hai la faccia di chi ha fatto sogni belli"
"Macchè. Sono solo felice perchè avevo voglia di cocco"
"...Di barretta, vorrai dire. Una grande, grossa, succulenta barretta..."
Ridono, mentre lei lo prende a cuscinate. Mentre lui si lascia colpire, e alla fine la tira per le cosce, e l'addenta alla spalla. Ridono sempre, anche se non è più San Valentino. Certi amori non hanno bisogno dei promemoria sul calendario per andare avanti.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.