"Lasciami, o ti giuro che mi trasformo in questo momento e ti sbrano a te e bevo i tuoi fottuti schizzi d’acqua.."
Fanculo. Vaffanculo. Tu ed io, appresso a te, che ti do retta e mi fido, credo ad ogni singola parola che mi dici, finchè non mi ritrovo con queste minacce ringhiate addosso. Cazzo, non sono passate neppure dodici ore da quando mi ha detto che dovevo stare tranquilla, che non avrei più avuto bisogno di difendermi da lui perchè sarebbe stato più attento...e poi mi dice certe cose?! Ah, ma la cosa migliore di tutte è il motivo di questo scazzo. Davvero, davvero sensato e fondato. Solo perchè, in preda all'entusiasmo di aver scoperto questo nuovo elemento in me, l'ho sollevato con dei filamenti d'acqua. Dio, ho anche l'acqua che mi scorre dentro, e mi sento cosi potente che potrei scalare il mondo a mani nude mentre coi piedi palleggio tipo Pelè...e comunque, non è questo il punto. Il punto è che non gli ho fatto male. Non l' ho soffocato, non l'ho ferito, sono stata delicata. E forte, molto forte, considerato che sa benissimo che il suo grasso culo mannaro pesa troppo per le mie braccia senza magia. Gliel' ho anche detto, che non gli avrei fatto del male. Perchè non riesce a fidarsi di me? Perchè a me viene cosi semplice dargli retta e lui dubita di quello che faccio? Sembra che tenda a dimenticare che sono la stessa che non lo molla mai nei momenti difficili della vita, e ... Cristo, ultimamente ce ne sono stati parecchi. Che poi non so neanche se è lui, che non si fida, o la parte animale che affiora più o meno intensamente a seconda delle situazione.
Ma tant'è, ringhiava a me, questo è certo. Minacciava me. Di nuovo. Avevo immaginato tutto diversamente. considerato che per lui è cosi "naturale" spalancare la bocca per sbranarmi quando è nella sua forma da lupo, mi aspettavo almeno un pò di comprensione in più dal momento in cui io do sfogo, altrettanto naturalmente, al mio potere. Volevo solo che fosse orgoglioso della mia forza, solo mostrargli cos'ero in grado di fare. Comunque sia, non importa cosa volessi. Si è incazzato, io ci sono rimasta male, e adesso sto qui a parlare ad un sasso in mezzo alla spiaggia mentre lui corre chissà dove. Ad uccidere chissà chi. Certe volte rende tutto cosi dannatamente difficile. O forse sono io, ad essere troppo complicata per i suoi semplici, lineari, animaleschi ragionamenti. In ogni caso...fanculo. Odio sentirmi cosi, odio questi momenti in cui mi allontana a spintoni, perchè anche se non vuole è questo che ottiene. Sono stanca di pagare la felicità a peso. Basta.
Ma tant'è, ringhiava a me, questo è certo. Minacciava me. Di nuovo. Avevo immaginato tutto diversamente. considerato che per lui è cosi "naturale" spalancare la bocca per sbranarmi quando è nella sua forma da lupo, mi aspettavo almeno un pò di comprensione in più dal momento in cui io do sfogo, altrettanto naturalmente, al mio potere. Volevo solo che fosse orgoglioso della mia forza, solo mostrargli cos'ero in grado di fare. Comunque sia, non importa cosa volessi. Si è incazzato, io ci sono rimasta male, e adesso sto qui a parlare ad un sasso in mezzo alla spiaggia mentre lui corre chissà dove. Ad uccidere chissà chi. Certe volte rende tutto cosi dannatamente difficile. O forse sono io, ad essere troppo complicata per i suoi semplici, lineari, animaleschi ragionamenti. In ogni caso...fanculo. Odio sentirmi cosi, odio questi momenti in cui mi allontana a spintoni, perchè anche se non vuole è questo che ottiene. Sono stanca di pagare la felicità a peso. Basta.
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Hanno fatto pace, ognuno a modo suo. Kim ha scritto una letterina, in risposta al lapidario messaggio di Neal che proponeva un pomeriggio a base di vino e vasca da bagno. E' andata anche in giro a "comprare" dei vestiti adatti alla loro imminente serata al Casinò ed al suo ritorno hanno consacrato, definitivamente, l'armonia raggiunta prendendosi morbidamente cura l'uno della schiena dell'altro. Si sa, l'igiene di coppia è importante. Stanno riposando assieme, vicini, nel letto. La strega non riesce a dormire, non come vorrebbe. Non c'entra la paura, non c'entra il rancore, nè il dispiacere. Semplicemente si rende conto che le piace di più starsene li a guardarlo, che fare sogni strampalati. Le piace di più rimanere ad osservare la piega sfottente delle labbra carnose. Ha delle ciglia lunghissime, se fosse una donna sarebbe una puttanella senza ombra di dubbio. E il suo odore, ha qualcosa di particolare...ma questo ce l'aveva già prima, di diventare mannaro. Le era piaciuto da subito, dal loro primo incontro al parco. E le era piaciuto il modo in cui l'aveva guardata. Si ritrova, senza sapere bene perchè, a sorridere nella notte davanti al suo viso. Finchè lui non parla
"Invece di stare in estatica contemplazione della mia bellezza potresti renderti utile, piccola. A me prude la schiena, e tu hai un paio di mani. Dici che sia una coincidenza? Io non credo proprio"
"Io non stavo...razza di....Neal sei proprio..."
Il muro, lo stesso che Kim aveva visto ricoprirsi di schizzi di sangue nei suoi incubi di qualche sera prima, è comunque testimone di un triste scempio. I cuscini divengono armi, gli amanti nemici, il letto si tramuta in campo di battaglia. Colpi, paraddossalmente morbidi e violenti allo stesso tempo, vengono sferrati da ambo le parti. Finchè il tessuto non si lacera, e le piume non fuoriescono, facendo nevicare nella stanza. E lei ride, ansante e stanca, spensierata e felice come una bambina, fiocchi di piume a impreziosirle i capelli e a creare un soffice strato sulle lenzuola, ride tanto che finisce col fare ridere pure lui. Che però, in quanto a guerra, ne sa più di lei, e pensa bene di afferrarla alle ginocchia e di tirarsela sotto di sè. L'ultima cosa che pensa, prima di baciarla, è che vorrebbe congelare quel momento per sempre, per rivederselo più avanti. Vorrebbe cristallizzare quello che legge nei suoi occhi, e il candore con cui si lascia acciuffare, la stupida semplicità di quell'attimo. Che durasse per sempre, perchè qualche parte dentro di lui gli sta sussurrando che, stranamente, non se ne stancherebbe
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"Invece di stare in estatica contemplazione della mia bellezza potresti renderti utile, piccola. A me prude la schiena, e tu hai un paio di mani. Dici che sia una coincidenza? Io non credo proprio"
"Io non stavo...razza di....Neal sei proprio..."
Il muro, lo stesso che Kim aveva visto ricoprirsi di schizzi di sangue nei suoi incubi di qualche sera prima, è comunque testimone di un triste scempio. I cuscini divengono armi, gli amanti nemici, il letto si tramuta in campo di battaglia. Colpi, paraddossalmente morbidi e violenti allo stesso tempo, vengono sferrati da ambo le parti. Finchè il tessuto non si lacera, e le piume non fuoriescono, facendo nevicare nella stanza. E lei ride, ansante e stanca, spensierata e felice come una bambina, fiocchi di piume a impreziosirle i capelli e a creare un soffice strato sulle lenzuola, ride tanto che finisce col fare ridere pure lui. Che però, in quanto a guerra, ne sa più di lei, e pensa bene di afferrarla alle ginocchia e di tirarsela sotto di sè. L'ultima cosa che pensa, prima di baciarla, è che vorrebbe congelare quel momento per sempre, per rivederselo più avanti. Vorrebbe cristallizzare quello che legge nei suoi occhi, e il candore con cui si lascia acciuffare, la stupida semplicità di quell'attimo. Che durasse per sempre, perchè qualche parte dentro di lui gli sta sussurrando che, stranamente, non se ne stancherebbe
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"La vuoi smettere di ridere?! Era solo un ragazzo che suonava una canzone d'amore alla propria donna, accompagnandosi con la chitarra"
"Buahahaha oddio, sto morendo..."
"Neal...dai! Ci sentiranno!"
"Ma è ridicolo!"
"Ma non sono cazzi tuoi..."
"Fai cosi perchè ne vuoi una pure tu, vero? Ok. canterò per te"
"..No. Non è il cas..."
"Ohiii che dolor che dolor que tengo al corazooon, ohhh mi Signor, quiero esta muchacha..."
"...Neal..."
"...con todos el corazon, porque eja me suca el pisell.."
"NEAL! SMETTILA SUBITO!"
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La cameriera aveva richiuso la porta, facendosi il segno della croce e allontanandosi rapidamente dai bagni. Sentendo i gemiti provenire dall'ultimo dei bagni delle signore aveva creduto che qualcuna stesse male e si era avvicinata a schiudere la porta. Di certo non si aspettava di vedere un uomo di spalle, elegantemente vestito, coi calzoni calati a mostrare un paio di chiappe decisamente invidiabili, intento a sbattersi contro il muro una donna. L'abito lungo, di un intenso color fucsia, le era stato sollevato e ciondolava lateralmente alle sue gambe, che teneva strette intorno alla vita dell'uomo ondeggiando ad ogni affondo. La mano destra era aperta, con fare possessivo, sulla testa bionda di lui, mentre il braccio sinistro le cingeva le spalle. Nel vedere la porta aprirsi nessuno dei due si era fermato, presi com'erano dall'eccitazione. Ma Kim aveva smesso di mordere il collo di Neal, e spostato gli occhi offuscati di piacere sulla figura delle donna, esterrefatta
"Dolores, chiudi la porta quando hai finito di guardare. E ringrazia che non ti facciamo pagare"
Aveva soffiato, nella sua direzione, sciogliendosi in una risata nel sentire il tonfo dell'uscio che sbatteva e i rosari della cameriera. Risata che si era mescolata con quella dell'uomo, per poi spegnersi in gemiti più forti, bocca contro bocca, in un'urgenza frenetica, noncurante del mondo, troppo intensa per attendere di tornare a casa per non essere sfogata prima. Anche se in un cesso. Anche se di fretta. Certe voglie non hanno modalità d'uso, dopotutto. Cosi come certi amori non hanno regole comportamentali ben precise.
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Cos'è un marito? Cosa fa, un marito? Non è forse qualcuno con cui litigare su quanto zucchero ci vada nel the? Qualcuno che si ricorda che a te piace il cioccolato amaro e te ne compra una stecca? Un marito ti abbraccia, quando ti vede triste, e nel farlo senti davvero che distruggerebbe una volta per tutte la ragione della tua tristezza. Non è perfetto, non esiste nessuno al mondo in grado di esserlo. Ma è perfetto il modo in cui prova ad amalgamarsi a te. Senza comprometterti, senza intaccare ciò che sei. Ti riempie la vasca da bagno, e ti porta del vino per ubriacarsi con te. E ti spoglia rimanendo li ad annusarti, perchè il tuo odore gli da alla testa. Ti studia, come se fossi un'opera d'arte, e poi ti prende per il culo finchè non ti sfinisce. E quando sei sfinita, ed esausta, lui ti prende tra le braccia e ti bacia. Ti fa dimenticare tutto, a colpi di battiti accelerati. E capisci che per lui sei importante da piccole, piccolissime cose. Come per esempio che quando fuma, adesso, sfila due sigarette. Perchè l'altra è per te.
Cos'è una moglie? Cosa fa, una moglie? Se ne scivola tra i tavoli, a spiare le carte altrui. E divide con te i cadaveri, come divide il pane e salsiccia. Ti sale addosso mentre stai sdraiato sul cofano della macchina, perchè ha voglia e sa che ne hai pure tu la mattina. Non è forse, la moglie, quella che ti abbraccia anche quando tu sei troppo orgoglioso per chiederglielo? Quella che ti fa trovare il letto rifatto solo perchè tu possa disfarlo? E ti prepara la cena, ti lava i vestiti, trasforma un "posto" in quella che è una casa? E' quella che quando gli dici che c'è da fare una cosa con urgenza non perde tempo dietro stupide domande. Quella che vede sempre del buono, in ciò che fai, anche quando fai cose orribili. Che ti sgrida, se pensa tu stia sbagliando, ma non ti umilierebbe mai di fronte agli altri. Sa quando è il momento di alzarsi, e di lasciarti alle tue cose da uomo, sa quando è il caso di non insistere. Ed anche lei, sa farti tremare il cuore, delle volte con una sola parola, delle altre con un semplice sguardo. Ma è cosi saggia da non fartelo notare, perchè sa quanto tu ci tenga a rimanere uomo, e sa quanto tu gradisca che lei sia prima di tutto donna.
Non lo so. Cos'è un marito, cos'è una moglie. Però ricordo una bambina, vestita di bianco per la Prima Comunione, che giurava alla nonna che avrebbe sposato lei e basta, da grande, perchè avrebbe amato solo lei.
Ma il tempo passa, muta le persone, i loro desideri e persino le loro idee. Ed anche se non oserò mai dire queste cose, neppure a me stessa, fatto sta che...
Che mai, come in questi giorni in Messico, io mi sono sentita una sposa.
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